Clicky Archives for August 2024 | Anticontraffazione - Protezione brand e prodotti, serializzazione prodotti

E' quasi l'ora.. dell'olio

Tra poco inizierà la raccolta delle olive, pratica millenaria. L'oro del mediterraneo

L'e-label del vino

Fonte:
https://news.unioneitalianavini.it/nella-pac-2023-2027-ci-sara-anche-le-label-del-vino/

L’etichettatura elettronica è tra le importanti novità per il vino contenute nel piano della nuova Politica agricola comune (PAC). A partire dal 2023, ma con un periodo transitorio durante il quale la Commissione dovrà definire le regole applicative, i vini europei dovranno riportare in etichetta informazioni nutrizionali tra cui gli ingredienti e le calorie. Ciò però non snaturerà le attuali label perché verranno a questo scopo sfruttate le moderne tecnologie del digitale.
Per l’Unione Italiana Vini, che negli ultimi tre anni ha lavorato per definire una proposta di etichettatura volontaria per i prodotti vitivinicoli, si tratta di una grande vittoria nel segno della trasparenza. 
Ernesto Abbona, Presidente di UIV, ha commentato in proposito che il sistema dell’e-label salvaguarda e tutela la complessità delle informazioni “senza ridurre l’etichetta a un bugiardino farmaceutico” e garantisce allo stesso tempo “trasparenza” a vantaggio dei consumatori. “Il successo è particolarmente importante – aggiunge il Vicepresidente di UIV, Sandro Sartor – perché siamo riusciti a convincere gli interlocutori istituzionali più restii a usare il web come strumento di informazione”.
Un approfondimento sul tema si trova su 
Il Corriere Vinicolo n. 25/2021, in un articolo a firma del direttore Giulio Somma.

I codici a barre bidimensionaali QRCode

Fonte: https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/codici-a-barre-bidimensionali

Codici a barre bidimensionali
DESCRIZIONE

La necessità di inserire molte informazioni in spazi ridotti ha condotto alla definizione dei codici a barre bidimensionali, che sfruttano entrambe le dimensioni del piano per immagazzinare i dati. I codici bidimensionali introducono un concetto del tutto nuovo nell'ambito dei codici a barre: nei sistemi tradizionali, il dato codificato nei codici a barre monodimensionali costituisce una chiave di accesso per un determinato database, e quindi, se si ha a disposizione un codice a barre ma non il relativo database a cui fa riferimento, risulterà impossibile risalire ai dati del prodotto. Vista la loro elevata capacità di dati rappresentabili, i codici bidimensionali invece permettono, in alcuni casi, di codificare al loro interno tutte le informazioni necessarie per identificare un prodotto, ottenendo un codice composto da un file di dati. Inoltre, quasi tutti i codici bidimensionali prevedono la possibilità di introdurre nell'informazione codificata dei dati ausiliari che sono utilizzati per recuperare una certa percentuale di errori dovuti ad eventuale danneggiamento del codice stampato. Esistono differenti tipologie di codici a barre bidimensionali, la più nota delle quali è probabilmente il cosiddetto QR Code, per cui si rimanda alla scheda di approfondimento.





POSSIBILI SETTORI DI APPLICAZIONE

L'uso dei codici a barre bidimensionali si sta rapidamente diffondendo in tutti quei settori nei quali sono già utilizzati i codici monodimensionali, in quanto – pur preservando la semplicità di applicazione e l'economicità di questi ultimi – consentono di ampliare i possibili ambiti applicativi per la maggiore quantità di dati immagazzinabili. Recenti applicazioni nell'ambito dell'anti-contraffazione si rifanno all'impiego dei QR Code per immagazzinare i dati di accesso a basi di dati in cui sono immagazzinate le informazioni sull'oggetto specifico a cui sono associati. In questi casi la verifica di originalità del prodotto può essere eseguita direttamente dal consumatore tramite specifica App su uno smartphone connesso a Internet.

IMPLEMENTAZIONE NEL PROCESSO PRODUTTIVO

Come per i codici a barre monodimensionali, l'associazione dei codici a barre bidimensionali ai prodotti avviene in maniera semplice attraverso etichette adesive oppure tramite stampa diretta sul prodotto stesso o sul suo imballo. Se si prevede l'uso di etichette non sarà necessario apportare alcuna modifica al processo produttivo. Se il codice a barre è stampato sull'imballo del prodotto si dovrà prevedere l'opportuna modifica in fase di stampa delle confezioni. Nel caso infine si voglia stampare il codice a barre direttamente sul prodotto stesso sarà necessario prevedere le opportune modifiche alla catena di produzione.

Tutto sull'etichettatura degli alimenti

Fonte ufficiale MINISTERO DELLA SALUTE

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Miele, succhi, confetture e marmellate


Fonte https://www.foodandtec.com/n/etichettatura-e-composizione-alimenti-la-direttiva-breakfast-va-avanti
A cura della Redazione F&T

I negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla nuova normativa che riguarderà la composizione, la denominazione, l'etichettatura e la presentazione di alcuni prodotti alimentari destinati alla colazione.
L'accordo deve ancora essere adottato dal Parlamento e dal Consiglio, dopodiché la nuova legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.
I Paesi dell’Unione dovranno applicare le nuove norme due anni dopo l’entrata in vigore.
Ma vediamo i dettagli.

Sistema di etichettatura e tracciabilità del Paese di origine del miele
Si sospetta che gran parte del miele importato da Paesi terzi sia adulterato con zucchero e non venga rilevato sul mercato dell’UE (Commissione 2021). Per contrastare tali frodi e informare meglio i consumatori, i negoziatori hanno convenuto di rendere obbligatorio indicare chiaramente, nello stesso campo visivo del nome del prodotto, i Paesi da cui proviene il miele anziché solo se proviene dall'UE o no, come attualmente avviene per le miscele di miele. Dovranno inoltre essere indicate le percentuali di miele proveniente almeno dai primi quattro Paesi di origine. Se questo non rappresenta più della metà del miele totale, occorre indicare le percentuali per tutti i Paesi.

A seguito di studi di fattibilità e per limitare ulteriormente le frodi, la Commissione proporrà un codice identificativo unico per poter risalire al miele fino agli apicoltori.
È stato inoltre concordato che dovrebbe essere istituita una piattaforma di esperti dell’UE per raccogliere dati per migliorare i controlli, individuare l’adulterazione nel miele e fornire raccomandazioni per un sistema di tracciabilità europeo che consenta di risalire al miele fino al produttore o all’importatore che lo raccoglie.

Etichettatura del contenuto di succhi, confetture e marmellate
Per i succhi di frutta, le confetture e le marmellate, la Commissione preparerà una relazione in cui valuterà se rendere obbligatoria l'etichettatura con il Paese di origine della frutta utilizzata entro 36 mesi dall'entrata in vigore della presente Direttiva, accompagnata, se del caso, da una proposta legislativa.

Per le confetture e le marmellate la regola generale sarà che per produrre 1 chilo di confetture e marmellate dovranno essere utilizzati almeno 450 grammi di frutta; per la "confettura extra" di alta qualità i grammi dovranno essere 500).

Sulla base della proposta del Parlamento si è inoltre deciso di autorizzare l’etichetta "contiene solo zuccheri naturali" per i succhi di frutta.
Inoltre, per soddisfare la crescente domanda di prodotti a basso contenuto di zucchero, è stato concordato che i succhi di frutta riformulati possano essere etichettati come "succhi di frutta a ridotto contenuto di zuccheri" se almeno il 30% degli zuccheri presenti in natura sono stati rimossi.
Tuttavia, i produttori non possono utilizzare dolcificanti per compensare l’effetto della riduzione dello zucchero sul gusto, sulla consistenza e sulla qualità del prodotto finale.

Dopo l'accordo, il relatore Alexander Bernhuber (PPE, Austria) ha dichiarato: “Oggi è un buon giorno per un'etichettatura più trasparente. Sono particolarmente felice che abbiamo adottato misure per contrastare le frodi nel settore del miele. In futuro le etichette frontali dovranno indicare chiaramente i Paesi di origine anche delle miscele di miele ed è stata stabilita la necessità di un sistema di tracciabilità UE per il miele. Queste iniziative informeranno meglio i consumatori, e sia gli apicoltori sia i consumatori saranno meglio protetti dal miele adulterato”.

La revisione delle norme di commercializzazione dell'UE per alcune direttive sulla "colazione" è stata proposta dalla Commissione europea il 21 aprile 2023 per aggiornare gli standard attuali che hanno più di 20 anni.

È stata firmata l'intesa tra Lidl, Carrefour e Barilla ed altre se ne aggiungeranno

Fonte: https://www.dday.it/redazione/49831/il-codice-a-barre-sparira-da-cibi-e-bevande-entro-il-2027-al-suo-posto-il-qr-code-#:~:text=Il%20codice%20a%20barre%20sta,dalle%20confezione%20entro%20il%202027.

22 aziende, tra le quali Lidl, Carrefour e Barilla hanno firmato una intesa che punta ad eliminare il codice a barre dalle scatole dei prodotti per lasciare spazio al QR Code. Può veicolare molte più informazioni.
Tra queste aziende ci sono Carrefour e Lidl, oltre a Barilla, e questo vuol dire che chi vorrà lavorare con Carrefour dovrà necessariamente offrire anche il QR Code, perché altrimenti non potrà essere gestito il prodotto in cassa.

Tutto è partito da una iniziativa denominata Sunrise 2027, e il motivo è semplice: il codice a barre occupa un’area notevole sul pacchetto dei prodotti e non può essere rimpicciolito più di tanto perché, se fosse troppo piccolo, potrebbe portare a problemi di lettura andando a rallentare un flusso, quello di cassa durante i pagamenti, che deve essere più più veloce possibile. Oltre al fatto che può veicolare pochissime informazioni.
Nato nel 1974 questo codice ha infatti ormai compiuto i 50 anni, e quelle piccole barrette parallele di larghezza variabile non fanno altro che codificare, in binario, le 13 cifre che vanno poi ad identificare nel database EAN i singoli prodotti in modo univoco. Un sistema ancora “analogico”, ma d’altra parte non si poteva fare altrimenti: per la lettura uno scanner emette un fascio di luce sul codice a barre, la luce viene riflessa dalle barre e dagli spazi e visto che le barre assorbono più luce (appare nero) mentre gli spazi riflettono più luce (appare bianco) il sensore dello scanner rileva le variazioni nella riflessione della luce e genera un segnale analogico. Il segnale analogico viene convertito in digitale e processato per determinare la sequenza di barre e spazi, usando il pattern di codifica per tradurre la sequenza di barre e spazi nelle cifre corrispondenti. Semplice, funzionale ma limitato.

Il passaggio al QR Code GS1, il formato più semplice tra i codici visuali bidimensionali permette, in un piccolo quadratino di un centimetro quadrato, di memorizzare un numero enorme di informazioni.

Noio di Validactor siamo pronti: info@validactor.it

Etichettare i prodotti secondo le norme 2027

Finalmente ci siamo, e la nuova direttiva 2027 cvi da ragione. Tutti i prodotti alimentari non dovranno essere etichettati con il qrcode univoco. Noi siamo pronti dal 2017, chiedici come fare, è semplice come fare clic su un social

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